Sharing is caring

L’inizio della mia vita da freelance e’ coinciso con un progressivo cambiamento di mindset che mi ha arricchito enormemente e mi ha stupito non poco.

La mia idea, piuttosto “ottusa”, era che il mondo della libera professione fosse una sorta di “giungla”, dove per sopravvivere alla infinita quantità di offerte (molte delle quali di grande qualità) bisognasse stare ben attente a coltivare il proprio orticello, difendendo la bontà della propria idea da potenziali “copiatori seriali”.

Poi e’ successo qualcosa.

Ho parlato con una persona che avrei di certo potuto copiare, perché le sue idee sono a mio parere sempre un passo avanti alle mie, e lei mi ha spiegato che le idee possono anche essere comuni, ma e’ l’implementazione che fa la differenza e che ti rende unica. Questa presa di consapevolezza e’ anche una grande boccata di libertà, perché ti consente di non stare “in difesa”, ma di scoprire il valore della generosità, della condivisione, della contaminazione. 

Stare al sicuro e’ rischioso. Il rischio e’ non darsi la possibilità dell’incontro, del dare senza aspettarsi nulla in cambio, senza provare gratitudine per chi non ha paura di mettere a disposizione degli altri un po’ di quello che sa o che ha vissuto.

Condividere e’ prendersi cura di se stessi, ancora prima che degli altri. Perché ci preserva dalla paura di non essere gli unici ad aver colto un aspetto, dalla paura di vedere il nostro post riprodotto da quella persona che fa il nostro stesso mestiere, dal rischio di ascoltare -in aula- che quella nostra esperienza messa a fattor comune per far crescere un gruppo, viene utilizzata dal collega come fosse una sua esperienza.

Condividere e’ permettersi di contaminarsi grazie e con le esperienze degli altri, scoprire la forza del networking. Permettersi di non utilizzare un unico filo per costruire una trama, ma utilizzarne di diversi, anche aprendosi a colori che non avremmo mai pensato di poter utilizzare.

In fondo, cosa e’ il coaching se non tutto questo? Condividere le proprie esperienze, dare e ricevere fiducia, essere generosi, prendersi cura di se stessi e delle proprie emozioni.  Costruire la consapevolezza di essere speciali, anche nel proprio essere normali (come diceva qualcuno). Coltivare le proprie passioni e nutrirsi dei propri successi, celebrandoli e condividendoli.

Sharing is caring, appunto.

 

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