Eventi casuali ed eventi causali

Sembra sempre impossibile, fino a quando non viene fatto (Mandela).

Ho visto da poco un meraviglioso TED che parla delle conseguenze non preventivate, di quegli eventi -apparentemente casuali- che spesso danno significato e direzione alla nostra vita.

Nel mio lavoro di coach incontro spesso persone che non sanno come uscire da una situazione per loro frustrante. Persone che, pur avendo un buon livello di consapevolezza, non sanno come trasformarla in responsabilità ed assunzione di decisioni che portano all’azione. Persone che si sentono bloccate in una situazione che a loro appare sempre uguale a se stessa.

Poi accade qualcosa durante il percorso di coaching . E quel qualcosa avviene  non appena si rendono conto che i più grandi ostacoli al cambiamento si trovano nelle loro convinzioni. Che le convinzioni limitanti, prodotte da “abitudini del pensiero”, limitano le loro azioni. 

La consapevolezza e’ un fondamentale punto di partenza nel coaching cosi come nella vita, ma non e’ sufficiente  per cambiare i comportamenti.

Per cambiare i comportamenti occorre cambiare i pensieri. Smettere di pensare a quello che non funziona  ed “allenare il pensiero” a cambiare prospettiva, valorizzando ciò che funziona. Ed ecco che il pensiero, la mente, da’ forma a tutta una serie di risposte e soluzioni diverse. Se si pensa in modo diverso, si genera una realtà diversa.

E’ quello che e’ successo ad una mia giovanissima cliente. Convinta di non essere abbastanza organizzata, abbastanza intelligente, abbastanza determinata, continuava a disperdere tempo ed energie in pensieri depotenzianti, senza mai avere  la sensazione di costruire il suo futuro, ma costantemente schiacciata dall’ansia del futuro.

Quando e’ riuscita a spostare il focus del suo pensiero dal “non essere abbastanza” all’essere speciale perché in grado di coltivare più passioni e di farne una fonte di sostentamento si sono generate, in modo del tutto sorprendente, una serie di conseguenze non preventivate.

E’ riuscita ad organizzare meglio il suo tempo, scegliendo scientemente i momenti di inattività come fondamentali occasioni per “rigenerare il pensiero” e per alimentare la sua spiccata creatività. Ha cominciato ad “unire i puntini” trovando un file rouge tra le sue varie passioni in grado di nutrirla, di emozionarla e di rappresentare i suoi valori.

Quello che lei definiva un evento casuale, l’incontro con il coaching, ha dato origine ad un circolo virtuoso di eventi causali, dove hanno trovato spazio e compimento anche conseguenze non preventivate, ma desiderate da tempo. Come andare a vivere da sola e re-innamorarsi dopo tempo.

Quello che all’inizio del nostro percorso le sembrava impossibile, e’ oggi diventata un’abitudine virtuosa, grazie alla sua consapevolezza ed alla responsabilità di essere l’artefice del tanto temuto futuro.

Sembra sempre impossibile, fino a quando non viene fatto. 

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